Metti delle cuffie, apri la solita applicazione che usi per ascoltare musica e riproduci “Paris” di Édith Piaf.
Il nostro viaggio ci porta da Jack Coulter, artista irlandese, ampiamente conosciuto per i suoi dipinti e per la qualità viscerale del suo lavoro. Si tratta di uno dei pittori astratti emergenti più popolari di oggi, e a dirlo non sono io, ma il Financial Times nel 2020.
Tele che sfuggono alla realtà
Coulter dà vita a opere che possiamo definire appartenenti all’astrattismo, quello che spesso si presenta agli occhi di chi vi si approccia come un caos di colori senza forma e ragione. L’obiettivo degli artisti che stanno dietro le quinte di questo movimento artistico è portare mondi in cui i riferimenti alla realtà cessano di essere, perchè l’arte non deve imitare, ma creare nuove dimensioni che esprimano i sentimenti interiori dell’artista.
Nel mondo di Coulter, l’arte si configura come la musa capace di occupare il senso di vuoto che lo accompagna sin dall’infanzia. Questa gli permette di dare senso agli stimoli esterni che lo circondano, lasciando carta bianca alla sua energia interiore.
L’arte di ascoltare i colori
Il senso di vuoto che da sempre lo ha accompagnato è figlio di una condizione neurologica, la sinestesia. Se ti stai chiedendo di cosa si tratti e cosa c’entri con l’arte, allora continua a leggere perchè Tela spiego in questo articolo.
La sinestesia è un processo percettivo, non cognitivo, che fa riferimento all’interazione e sovrapposizione spontanea e incontrollata di più sensi. Le persone che la possiedono, davanti a una stimolazione sensoriale, hanno la percezione di due eventi sensoriali diversi e concorrenti: uno dei due è addizionale e non possiede nessun collegamento con la caratteristica fisica dello stimolo, a differenza dell’altro.
Hai mai pensato quanto potesse essere interessante visualizzare un quadro che rappresenti il tuo battito cardiaco? Beh forse no, diciamo che non è una domanda comune. Jack però probabilmente si: egli infatti ha capito di essere “diverso” quando da ragazzino si rese conto che riusciva ad ascoltare i colori del suo battito. La sua peculiarità infatti risiede nella “cromostesia“, una specifica declinazione della sinestesia che consiste nella capacità di saper “ascoltare” i colori.
Fuori dagli schemi dell’oggettivo
Le opere di Coulter sono vivide, cariche di pathos e spesso inspiegabilmente inquietanti. Queste prendono vita nel garage dell’artista, il quale dipinge facendo ricorso a degli strumenti poco convenzionali. Egli infatti dipinge con tutto quello che riesce a trovare, compra pitture e tele di seconda mano da negozi di beneficenza e non ha mai usato un pennello preferendo bastoni, coltelli e vetri rotti.
Ti ricordi della canzone che ti ho chiesto di ascoltare? Spero tu sia ancora cullato dalle sue note e che sia pronto ad ascoltarla anche con tuoi occhi, perché Jack Coulter l’ha reso possibile.
Non mi appresterò a descrivere quest’opera, perchè andrebbe contro la bellezza racchiusa dal movimento dell’astrattismo. Davanti a delle opere in cui la realtà sfugge all’occhio umano, questo cerca inevitabilmente di ricostruirla, conducendo ogni fruitore dell’opera a visualizzare sulla tela qualcosa di diverso, spesso espressione del proprio mondo interiore. E chi sono io per rovinare questa magia?