Preparati a immergerti in un mondo dove broccoli, frutta e pesci sono protagonisti di una performance artistica senza precedenti. Sì, probabilmente hai pensato proprio a lui: Giuseppe Arcimboldo, chiamato anche Arcimboldi. La sua arte e la sua interpretazione artistica del cibo ti lasceranno a bocca aperta; insieme andremo oltre la cornice dove cesti di frutta nascondono volti umani .
Frutta servita su tela
Arcimboldi ha dimostrato al mondo che l’arte non è solo questione di pennelli e cavalletti, ma può essere affrontata anche con un mazzo di asparagi o una cesta di frutta. Una delle sue sfide era rendere il cibo un’opera d’arte, insomma, potremmo definirlo una sorta di Picasso della cucina.
Rappresenta uno dei più grandi pittori manieristi del XVI sec. Cos’è il manierismo? Tela spiego in breve. Si tratta di uno stile artistico che nasce tra il Rinascimento e il Barocco e si caratterizza per la sua estetica complessa, sofisticata e spesso eccentrica. Ha aperto la strada a nuovi modi di esprimere l’individualità e l’emozione attraverso l’arte, e il modo in cui l’ha fatto il nostro Arcimboldi ne è un esempio.
L’artista è famoso soprattutto per le sue teste composite, ritratti dove le sembianze del soggetto vengono riprodotte con accumuli di oggetti, frutta, animali, tutti in linea con un tema, ma lo vedremo meglio più avanti quando analizzeremo le Quattro Stagioni. Prima voglio portare alla tua attenzione ciò che ha contribuito ad accrescere la sua notorietà. Osserva bene quest’opera.
Qual è la prima cosa che ti viene in mente guardandola? Sicuramente avrai notato un banale cesto di frutta, uno di quelli che hai visto e rivisto tra le diverse rappresentazioni di nature morte della storia. Ma se ti dicessi che non è quello che pensi? O meglio, non solo. Tela spiego, basta ruotare di 180 gradi la rappresentazione e inizierai a vedere: mele che diventano zigomi, foglie che diventano occhi, una pera che diventa naso e grappoli d’uva che diventano capelli coronati da una cesta in vimini. A suggerirlo il titolo stesso dell’opera Testa reversibile con cesto di frutta.
Risulta evidente come l’arte di Arcimboldo muova giocosamente verso la ricerca del significato nascosto nelle cose. La stessa che troviamo spesso nella pittura surrealista e che in entrambi casi si tramuta in una profonda inquietudine agli occhi del fruitore.
Le stagioni della vita
Spettacolari esempi delle nature morte antropomorfizzate sono le Quattro Stagioni , commissionate quando l’artista si trovava al servizio dei sovrani d’Austria. I suoi dipinti sono una glorificazione della Casa degli Asburgo. Ma qual è il significato che si cela dietro la composizione? Sono una serie di quattro dipinti allegorici, espressione delle stagioni dell’anno: primavera, estate, autunno e inverno; da qui il nome. Si distinguono per la straordinaria originalità e creatività nell’uso di oggetti legati alla natura corrispondente di ogni stagione che rappresentano.
Alcune interpretazioni suggeriscono una rappresentazione delle quattro fasi dell’età dell’uomo, dalla nascita alla morte. La primavera è la stagione della nascita, e la figura creata da Arcimboldo possiede tutta la freschezza e vitalità tipiche di questa fase. Il ritratto estivo composto da frutti e vegetali potrebbe simboleggiare l’abbondanza e la prosperità tipica della fase adulta della vita. L’autunno, con la raccolta dei frutti e il declino della natura, potrebbe essere associato alla mezza età e al periodo in cui la vitalità fisica e la forza iniziano a diminuire. L’inverno, con la sua quiete e il suo freddo, potrebbe rappresentare la vecchiaia e l’approccio alla fine della vita; elementi ghiacciati e nevosi che simboleggiano la fragilità e la tranquillità della vecchiaia.
Tuttavia, è importante notare che sebbene l’interpretazione sopra esposta sia plausibile, non esiste una spiegazione definitiva e univoca delle Quattro Stagioni di Arcimboldo. L’artista potrebbe aver inteso rappresentare una varietà di significati simbolici e concetti, è per questo che le sue opere sono state oggetto di molteplici interpretazioni nel corso dei secoli.
Non manca la parola di Giovanni Battista Fontana, letterato attivo presso la corte asburgica negli anni Sessanta del Cinquecento, il quale intende l’opera come allegoria dell‘Impero. Si tratta di un’interpretazione che affonda le sue radici nella filosofia aristotelica. Questa vedeva l’universo assimilabile a un macrocosmo composto dai quattro elementi a ognuno dei quali corrispondeva una stagione diversa, espressione dello scorrere del tempo dell’universo stesso. La composizione di Arcimboldi diviene, quindi, espressione di come l’impero regni sia sul macrocosmo che sul microcosmo.
Elementi in ritratti
Un altro ciclo famoso dell’artista manierista è quello dei Quattro Elementi : aria, acqua, terra e fuoco, che secondo alcuni studiosi sarebbe legato a quello delle Quattro Stagioni. L’associazione nasce dal fatto che in entrambe le composizioni Arcimboldo utilizza una combinazione creativa di elementi naturali per creare ritratti concettuali e allegorici che riflettono l’interconnessione tra l’uomo e la natura, nonché le diverse sfaccettature delle stagioni e degli elementi.
In questa composizione troviamo: l’Aria, a formarne il volto sono e uccelli in volo, allegoria dell’etere, della leggerezza e della libertà dell’aria; l’elemento Fuoco nasce su un volto di fiamme, brace e carboni ardenti, analogia della forza, passione e trasformazione che il fuoco può apportare; l’elemento Terra trova espressione in un volto che prende vita da elementi terrosi come rocce, terra e radici, appresentando la solidità, la stabilità e la connessione con la terra stessa; il volto dell’Acqua è composto da creature marine, alghe e coralli: espressione del fluire e dell’adattamento, rendendo esplicita l’importanza di questo elemento per la vita.
Natura inclusa
Sono diversi i legami concettuali e tamatici che emergono tra le due serie di dipinti. L’emblema risiede nell’esplorazione della relazione tra l’uomo e la natura. Nei dipinti delle stagioni, gli elementi naturali si combinano per formare volti umani, sottolineando come l’essere umano sia parte integrante dell’ambiente naturale che lo circonda. Questo concetto di interconnessione è altrettanto presente nei dipinti degli elementi, dove le caratteristiche umane sono create utilizzando gli stessi elementi naturali.
Entrambe le serie di dipinti utilizzano il simbolismo e l’allegoria per rappresentare concetti più ampi. Ad esempio, il fuoco può simboleggiare la passione o la purificazione, mentre l’acqua può rappresentare l’emozione o il fluire della vita. In modo simile, le diverse stagioni possono essere associate a stati d’animo o, come abbiamo visto, ai momenti della vita umana.
Davanti alle diverse interpretazioni una cosa è certa, l’espressione artistica di Arcimboldo conduce a un’attenta riflessione sulle forze naturali. Le rappresentazioni degli elementi e delle stagioni possono essere interpretate come una riflessione sulla potenza e l’influenza delle forze naturali sull’essere umano, le quali possono plasmare le esperienze umane, influenzare le emozioni e modellare il corso della vita.
Spero che portare lo sguardo oltre la cornice del manierismo ti abbia cullato tra il piacere e la curiosità e. Il nostro viaggio dentro l’arte non finisce qui, ti aspetto per il prossimo articolo ricco di riflessioni.