Lo sguardo basso accompagna i segni di una pioggia che accarezza la tela. Una figura allungata dai toni pallidi e avvolta in scure vesti si presenta come la protagonista di un’atmosfera carica di inquietudine e mistero. È lei. La donna che vive sotto la pioggia di una maledizione.
Genitore di quest’opera è Svetlana Telets, un’artista non particolarmente conosciuta, le informazioni sul suo conto sono difficili da reperire, e quelle note risultano molto scarne. Ad arricchire la sua carriera è il quadro Woman of the rain, la storia che ha alle sue spalle lo rende tanto interessante quanto disturbante, ma tela spiego a breve.
Dopo essersi laureata alla Odesa Art University, Telets conservava con sé, da mesi, la sensazione che qualcuno la stesse osservando. Sosteneva che qualcuno la seguiva misteriosamente con lo sguardo nella sua quotidianità. Aveva impressioni penetranti e strane quando girovagava per le strade.
Un giorno, mentre cercava la giusta ispirazione per iniziare a sporcare di colore la tela, ha iniziato a vedere in maniera nitida i contorni di una donna che ha man mano definito con le sue pennellate. Il quadro è stato ultimato in poche ore, circa cinque, ma a renderlo inquietante non è solo la figura della donna rappresentata, ma anche la rivelazione dell’artista. Svetlana ha confessato che non è stata lei a dipingere il quadro. Ha sentito una forza sconosciuta condurre i movimenti del suo corpo, della sua mano, durante tutta l’esecuzione dell’opera.
Testimonianze di pioggia sinistra
Potrebbe passare come un tentativo maldestro di attirare l’attenzione sulla sua arte. A smentire questa supposizione, però, sono le esperienze dei vari acquirenti di quest’opera, i quali sono sempre tornati nella galleria d’arte per restituire il quadro. Nonostante il prezzo piuttosto elevato, la tela è sempre stata riportato al venditore senza chiedere un rimborso. Eh si, sono stati diversi i testimoni. Tela spiego.
Il primo acquirente ha restituito la donna della pioggia alla galleria d’arte dopo solo qualche settimana. L’ha definita “un’opera maledetta“. Ha raccontato che dopo averla appesa in una parete di casa, tutti i suoi familiari accusavano malesseri. Per non parlare dell’ansia costante e della sensazione di essere osservati a qualsiasi ora del giorno.
Anche il secondo proprietario tornò a far visita alla galleria d’arte per restituire il quadro. Questo sosteneva che l’ombra di una donna camminasse intorno a lui mentre riposava, raccontando di una figura che camminava a fianco del letto per poi dileguarsi attraversando la finestra della stanza; la stessa che tornava spesso a fargli visita nei sogni.
Il terzo? Beh, ovviamente anche lui ha avuto modo di conoscere questa inquietante presenza, nonostante inizialmente si mostrasse scettico. Questo racconta che dopo aver osservato a fondo gli occhi bianchi e innaturali della figura, aveva iniziato a vederli ovunque, contemporaneamente a terribili emicranie. Così, anche lui restituì il quadro.
Metamorfosi di espressione
Chissà, magari lo spirito della donna era così affezionato all’artista che non voleva separarsene. Ma resterà solo una supposizione che non troverà mai risposta. Così come non trova definizione l’espressione della donna. Osservando il quadro sono diverse le percezione che i fruitori hanno. Alcuni affermano di vedere accennato un sorriso, altri intercettano un’espressione triste, altri ancora una arrabbiata. E tu? Non ti spaventerai mica a guardarla per cercare di cogliere la sua espressione?
Magari il motivo per il quale siano intercettate diverse espressioni è che la donna veda l’energia dell’osservatore, reagendo di conseguenza.
È questa è la storia di una donna vestita di nero, di una donna sotto la pioggia e di una distorta maledizione estesa in ogni centimetro dei suoi occhi bassi, inespressivi e imperscrutabili. Dove sia conservato ora il dipinto è un mistero. Io ti aspetto al prossimo appuntamento per condurre lo sguardo oltre la cornice di altre storie cariche di curiosità.