Le opere di Elena Garrigolas, giovane artista catalana (1998), si sviluppano attorno alla figura femminile come espressione delle lotte che porta avanti contro le aspettative della società sulla figura femminile. La sua arte ci fa viaggiare tra oggetti e soggetti di tele che diventano strumento di denuncia, e quindi riflessione, contro l’oggettivazione della donna e del suo corpo.
L’influenza della formazione religiosa
La giovane artista viene da una famiglia molto religiosa e in passato ha frequentato la scuola cattolica, crescendo in un contesto fortemente influenzato da norme rigide e moralistiche. È questo il terreno fertile in cui affondano le radici della sua espressione artistica, ma tela spiego meglio tra un attimo.
Risulta evidente che la sua formazione abbia offerto lei una visione limitata della sessualità, tema ricorrente nelle sue opere, principalmente ricondotta allo scopo della procreazione e spesso accompagnata dalla repressione o dai sensi di colpa relativi ad altre forme di espressione sessuale. I suoi lavori, tra cui anche autoritratti, risultano particolarmente potenti poiché rivelano la sua verità nuda e cruda, senza maschere o filtri percettivi.
Parlo del dolore e del trauma del mio stesso corpo. Io vengo da una famiglia religiosa, ho frequentato una scuola cattolica per tutte le ragazze. Ti insegnano a non desiderare il tuo corpo, a nasconderlo, come se non esistesse. Tutto ciò che dipingo è un tentativo di affrontare questo. Nella vita reale, non ho il controllo su come sono percepita, o su come percepisco me stessa. Quando dipingo, posso scegliere cosa mostrare, ed è un modo di guarire
Elena Gorrigolas
My Milkshake Brings All The Boys To The Farm
Le sue tele diventano chiaro manifesto di un surrealismo femminista che indaga la maternità, la bellezza deformata e ritratti antropomorfi, spesso calati in paesaggi onirici. Gorrigolas affronta la sua educazione religiosa e le lotte condotte per l’immagine del corpo usando l’umorismo come meccanismo di difesa. Questo si rende esplicito in autoritratti surreali e scene satiriche che risentono dell’influenza di Goya e dei meme contemporanei, cui simbiosi le consente di esplorare temi oscuri abbracciando l’ambigua natura di internet.
Sono questi i presupposti della denuncia che l’artista porta avanti con un velo di umorismo. Gorrigolas rifiuta fermamente di essere relegata allo status di oggetto, sfidando la lente patriarcale attraverso la quale la società spesso percepisce le donne. Le sue tele diventano lo spazio in cui seziona e denuncia la mascolinità tossica che permea il nostro mondo, spesso presentando ai nostri occhi scenari inquietanti. È questo il caso di My Milkshake Brings All The Boys To The Farm.
Che sensazioni ti suscita questa tela? Probabilmente ti senti a disagio e angosciato da questa rappresentazione. È proprio questo l’intento della giovane artista. La rappresentazione provocatoria dell’oggettivazione e sfruttamento del corpo femminile è ricercata attraverso un simbolismo visivo molto forte. La figura maschile, che sta mungendo una mucca-donna con seni esagerati, è una metafora esplicita dell’oppressione e sfruttamento delle donne che l’artista percepisce da parte della società patriarcale. La scena stridente costringe l’osservatore a confrontarsi con la cruda realtà di oggettivazione delle donne. La nonchalance con la quale la figura maschile munge l’animale-donna suggerisce un triste senso di normalità e accettazione del tema.
Tra oggetti e soggetti di tele: la donna-violoncello
Tuttavia, l’opera che vorrei portare alla tua attenzione è un’altra, sto parlando di Portrait of a man playing the cello. Prima però, vorrei che ti prendessi qualche minuto per cercare di indagare il significato nascosto in quest’opera e formulare una tua personale interpretazione.
L’immagine che si presenta ai tuoi occhi sembra essere chiara: un uomo sta suonando un violoncello con la testa di una donna incorporata nella parte finale del manico.
In linea con l’analisi che abbiamo portato avanti finora delle opere di Gorrigolas, possiamo interpretare ancora una volta questa tela come il commento dell’artista sull’oppressione delle donne nella società e sulla mera riduzione a oggetti sessuali e strumenti di piacere per gli uomini. In questa scena, la donna incorporata nello strumento musicale suggerisce una forma di controllo nelle mani della figura maschile che si presenta come il musicista. La scelta di rendere la donna strumento musicale, a mio parere, è riconducibile anche al velo di misoginia che non di rado si fa strada nella storia dell’arte o della cultura in generale, in cui spesso le donne divengono oggetto di desiderio maschile piuttosto che soggetti autonomi, perpetuando ruoli di genere stereotipati e le disuguaglianze.
Eco del cambiamento
L’artista di oggi ci ha condotti in un viaggio tra sfide e critiche rivolte alla tradizionale concezione delle donne, risaltando le dinamiche di potere che ancora oggi regolano la nostra società. Spero che la denuncia di cui si fa manifesto la sua arte abbia indotto in te una riflessione critica sulle norme culturali e sociali che spesso perpetuano le disuguaglianze esistenti.